LIBRI / Chiara Zappa e "gli irriducibili della pace"
Storie di chi non si arrende alla guerra in Israele e Palestina. Prefazione di Noa.
A un anno dal tragico riesplodere della violenza in Medio Oriente, TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, "Gli irriducibili della pace. Storie di chi non si arrende alla guerra in Israele e Palestina" della giornalista Chiara Zappa, con prefazione di Noa, pseudonimo di Achinoam Nini (TS Edizioni, Milano 2024, 200 pagine 19,00 €).
La celebre cantante israeliana scrive: «Siamo tutti un’unica, addolorata famiglia umana. Non posso non liberare dal mio cuore, come Noè liberò la colomba, queste parole. Mi rifiuto di battermi per Israele senza battermi anche per la Palestina, così come tanti miei amici che sostengono la Palestina, sostenendo allo stesso tempo anche Israele. Noi, i milioni di israeliani e palestinesi che stiamo soffrendo e siamo torturati, non siamo la nostra leadership».
Maoz è israeliano, Aziz è palestinese. Maoz ha perso entrambi i genitori nel massacro compiuto il 7 ottobre 2023 da Hamas nel sud di Israele; Aziz ha visto suo fratello morire per le violenze subite nelle carceri israeliane. Oggi, questi due uomini spinti sui due fronti opposti del conflitto che da decenni insanguina la loro terra si sono incontrati e guidano un movimento di attivisti, israeliani e palestinesi, uniti nel rivendicare giustizia e dignità per tutti e un accordo di pace come unica via per il futuro.
Layla, palestinese, ha perso il figlio neonato a causa di uno dei periodici assedi israeliani in Cisgiordania. Dopo molto tempo prigioniera dell’odio, ha incontrato l’associazione Parents’ Circle, un forum di famiglie che promuove percorsi di riconciliazione fra persone che hanno subito un lutto a causa del conflitto. «Una donna israeliana si è alzata e mi ha abbracciato chiedendomi scusa. Lì ho realizzato che condividiamo lo stesso dolore, le stesse lacrime», ha raccontato all’autrice.
Sono solo alcune delle potenti storie di speranza raccontate in questa inchiesta. Storie di chi lavora per la pace all’interno di coraggiose organizzazioni non governative in cui sovente collaborano israeliani e palestinesi, spesso ostacolati dai loro stessi governi. Scelte di vita difficili e audaci, che segnano intere esistenze, e che dopo il 7 ottobre 2023 si sono fatte ancora più cariche di conseguenze. La terribile guerra iniziata quel giorno non solo è costata un numero inimmaginabile di vite umane, ma ha anche colpito molte iniziative per il dialogo costruitesi negli anni tra i due popoli. La fiducia reciproca è precipitata, l’urgenza della vendetta ha spazzato via ogni altra considerazione.
Ma non tutto è perduto: oltre il trauma e il dolore, ci sono ancora tante figure di «irriducibili», da una parte e dall’altra, che si rifiutano di arrendersi alla logica dello scontro e credono nell’unica strada della convivenza possibile. Come Avi, rabbino che scorta i contadini palestinesi nei campi per difenderli dagli attacchi dei coloni estremisti; Ariella e Reem, donne per la pace sui due lati opposti del muro; Samah e Nir, abitanti di un villaggio bi-nazionale che è un sogno ostinato in mezzo alla tempesta. E poi Mohammed, professore che insegna ai suoi studenti palestinesi la storia della Shoah, e Chen, un tempo ufficiale dell’esercito israeliano che oggi combatte l’occupazione attraverso il teatro.
Anche Sofia è una «refusenik», un’obiettrice di coscienza: è la prima giovane in età di leva ad avere rifiutato il servizio militare dopo il 7 ottobre. Per lei è scattata la prigione, oltre che la gogna pubblica: «Mi hanno chiamata ingenua, egoista, traditrice. Ma io volevo lanciare un messaggio: in guerra non ci sono vincitori, solo perdenti», afferma. E aggiunge: «Il presente e il futuro dei cittadini palestinesi e israeliani sono inseparabili. Non siamo “noi” contro “loro”. La sicurezza e l’incolumità saranno raggiunte solo quando entrambe le parti vivranno con dignità: o perderemo tutti in guerra, o vinceremo tutti in pace».
L’Autrice
Chiara Zappa. Giornalista, lavora al mensile Mondo e Missione e collabora a diverse testate, tra cui il quotidiano Avvenire. Ha realizzato reportage da numerosi Paesi extraeuropei, con un’attenzione privilegiata ai diritti umani, in particolare quelli delle donne e delle minoranze etniche e religiose. Da anni si occupa di Medio Oriente. È autrice dei libri Noi, cristiani d’Arabia (Emi, 2011), Mosaico Turchia (TS Edizioni, 2014) e Anime fiere. Resistenza e riscatto delle minoranze in Medio Oriente (TS Edizioni, 2018). Ha diretto le tre edizioni del festival internazionale «Agorà del Mediterraneo», promosso dalla ong COE.
[Foto: TS Edizioni]