L’Iran e i suoi alleati lanciano missili e droni su Israele, ma il sistema di difesa vanifica in gran parte l'attacco

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L’attacco iraniano contro Israele è arrivato nella notte, ma la risposta ha sorpreso il regime di Teheran. Il 99 per cento dei suoi attacchi sono stati fermati, ha spiegato il portavoce dell’esercito Daniel Hagari. L’Iran ha impiegato oltre 300 tra droni, missili balistici e missili da crociera per cercare di colpire lo stato ebraico. Ma le difese israeliane, insieme all’intervento delle forze Usa e di altri paesi alleati, hanno praticamente azzerato la minaccia. «Le capacità di intercettazione del sistema Aerial Defense Array e le abilità difensive degli aerei dell’aviazione militare hanno dimostrato una professionalità eccezionale nonché la superiorità militare e tecnologica delle forze di difesa israeliane», ha affermato Hagari. «Grazie a tutto questo, l’attacco dell’Iran è stato sventato». Li riferisce Moked/Pagine Ebraiche.

Purtroppo, ha reso noto Tsahal, una bambina di dieci anni è stata gravemente ferita dalle schegge dei missili. L’incidente è avvenuto nell’area del Negev, tra i bersagli di Teheran per la presenza di una base militare. «Le auguriamo una pronta guarigione. Oltre a lei, per quanto ne sappiamo, non ci sono state altre vittime», ha sottolineato Hagari.

Gli attacchi sono partiti dall’Iran, dall’Iraq, dal Libano e dallo Yemen. I sistemi di difesa israeliani sono stati in grado di intercettare la maggior parte dei missili, anche al di fuori dei propri confini. I caccia israeliani, americani, britannici e giordani hanno fermato con successo la maggior parte dei droni (Uav) lanciati da Teheran. In totale sono stati 170 i velivoli senza pilota usati nell’attacco iraniano, assieme a oltre 120 missili balistici e 130 missili da crociera. Questi ultimi possono essere guidati a distanza, ma nessuno è riuscito a penetrare il territorio israeliano.

Tra i missili balistici, non sono stati intercettati e sono caduti nella base aerea di Nevatim, «causando solo danni minori alle infrastrutture», fa sapere l’esercito. La base è operativa e continua a svolgere le sue missioni.

«Israele ha dimostrato una notevole capacità di difendersi e sconfiggere un attacco senza precedenti, inviando un chiaro messaggio ai suoi nemici», afferma la nota diramata dal presidente Usa Joe Biden, dopo la telefonata avuta con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Biden ha aggiunto che lui e gli altri leader occidentali «coordineranno una risposta diplomatica unitaria» all’attacco iraniano. Un modo per evidenziare come al momento sul tavolo non vi sia una risposta militare.

A ringraziare gli Stati Uniti per il loro aiuto è stato il ministro della Difesa Yoav Gallant. In una telefonata con il segretario alla Difesa americano, il generale Lloyd Austin ha ringraziato «per la ferma posizione degli Stati Uniti al fianco di Israele». Gallant così come i vertici della Difesa hanno anche avvertito: «L’azione (dell’Iran) non è ancora finita. Dobbiamo essere vigili e attenti alle istruzioni del Comando del Fronte Interno dell’esercito e prepararci per ogni scenario».

L’attacco di questa notte, ha concluso Gallant, mostra ancora una volta al mondo il vero volto dell’Iran: «Uno Stato terrorista che attacca Israele da una distanza di 1.500 chilometri e cerca di attivare tutti i suoi alleati».
Intanto da Gaza il gruppo terroristico di Hamas si ostina a rifiutare ogni offerta di accordo. Anche l’ultima, presentata al Cairo da Israele è stata respinta. Un rifiuto che, afferma Gerusalemme, «dimostra che il leader di Hamas Yahya Sinwar non è interessato a un accordo umanitario e alla restituzione degli ostaggi, e sfrutta le tensioni con l’Iran per cercare di unire i teatri di guerra e ottenere un’escalation generale nella regione».

(Questo articolo è stato pubblicato sul portale Moked/Pagine Ebraiche, al quale rimandiamo; Photo Credits: IDF)