L’Iran su Gaza, “fermare il genocidio”

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Tra Cielo e Terra pubblica una dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran sul peggioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, diffusa dall’Ambasciata iraniana preso la Santa Sede.

Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran, “esprimendo profonda preoccupazione per l’aggravarsi della catastrofe umanitaria causata dai crimini orribili del regime sionista nella Striscia di Gaza, condanna fermamente il proseguimento del massacro dei palestinesi accompagnato dalla privazione della popolazione inerme della Striscia di cibo, acqua, medicinali e altri beni essenziali”.

Il Ministero “chiede un’azione immediata, efficace e decisa della comunità internazionale e dei Paesi della regione per fermare il genocidio e alleviare le sofferenze del popolo palestinese oppresso”.

“La prosecuzione dell’assedio disumano di Gaza e i bombardamenti brutali sui centri che ospitano sfollati, così come la trasformazione dei punti di distribuzione degli aiuti umanitari in trappole per colpire e massacrare la popolazione affamata e assetata, sono prova della ferocia e crudeltà estreme del regime di apartheid israeliano e dei suoi sostenitori – si legge ancora nella dichiarazione -. Il massacro di oltre mille innocenti in fila per ricevere cibo e la morte di più di 600 persone per fame rappresentano l’apice della brutalità del regime sionista e costituiscono chiari esempi di crimini di guerra e genocidio”.

Attualmente, “il 90% della superficie della Striscia di Gaza è diventato inabitabile e 1,2 milioni di abitanti sono esposti al rischio di morte per fame estrema”.

“L’incapacità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di adempiere alle sue responsabilità legali nei confronti delle aggressioni e dei crimini del regime occupante, a causa dei continui ostacoli posti dagli Stati Uniti, ha reso questo regime ancora più audace e ha normalizzato la malvagità”, denuncia il Ministero degli Esteri di Teheran.

“Il sostegno totale – militare, economico e politico – degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei, in particolare della Germania, a questo regime non solo ha creato per esso una sorta di immunità assoluta, ma ha anche facilitato la perpetrazione di crimini ancor più gravi nel quadro di un piano di pulizia etnica e deportazione forzata del popolo palestinese”, aggiunge.

“I sostenitori e i giustificatori del regime sionista, in particolare gli Stati Uniti, che oltre a fornire armi e appoggi politici, usano tutti i mezzi a loro disposizione per impedire il processo di giudizio e punizione del regime sionista, sono complici dei crimini di tale regime e devono esserne ritenuti responsabili”, conclude la dichiarazione.

[Foto: Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace – UNIPI]