P. Romanelli, “bombardamenti, morte e distruzione in tutta Gaza, ma noi continuiamo ad assistere i nostri rifugiati”

“Buongiorno a tutti. Ci domandano come stiamo, e ringraziando Dio stiamo bene”. Così dice padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia a Gaza, unica chiesa cattolica nella Striscia, in un video diffuso oggi su Facebook. “La nostra chiesa, della Sacra Famiglia, che appartiene al Patriarcato Latino – spiega il sacerdote e missionario argentino -, si trova a est della città di Gaza, nel quartiere di Zeitoun, una parte del quartiere di Zeitoun che si chiama ‘Città Vecchia’, Old City”.
“Bombardamenti ci sono in tutta la città, in tutta la Striscia di Gaza – racconta, con ammirevole serenità -. Per quanto riguarda l’operazione più grande, più larga, che sembra sia cominciata ieri sera, si sono sentite tante esplosioni, ma piuttosto nell’ovest e nord-ovest della città di Gaza, oltre alla parte centrale della Striscia, Deir al-Balah”. “Le notizie in tutti questi giorni sono terribili, terribili, perché veramente i bombardamenti continuano, con tanta distruzione, tanta morte, tante morti”, spiega ancora padre Gabriel.
“Noi, come dico, stiamo bene – prosegue -. Cerchiamo di continuare a fare del bene, con molta semplicità, ai nostri 450 rifugiati, soprattutto gli anziani, i malati, i bambini, e le persone portatrici di handicap, soprattutto quelli che vivono con noi già da prima della guerra, con le sorelle di Madre Teresa, e con noi, con i padri e le religiose del Verbo Incarnato, che continuiamo a servire Gesù Cristo nella persona di ognuno che ne ha bisogno”.
“E quindi, con quello che abbiamo di cibo, d’acqua, lo distribuiamo tra i nostri rifugiati, tra i nostri vicini, che sono tanti in questo quartiere – aggiunge il parroco di Gaza -. Pure rimanendo la farmacia interna al compound per dare una mano, nonostante che mancano di tutto, pure dei medicinali per le cose croniche”.
“Quindi, beh, la situazione nessuno sa come continuerà, e fino a quando continuerà. Speriamo che presto finisca tutta questa guerra – conclude Romanelli -. Quindi vi chiediamo ancora di pregare per la pace, e lavorare per la pace. Questa guerra deve finire per il bene, veramente, per il bene di tutti”.
[Foto: Facebook]