Pax Christi, "basta armi a Israele"

Condividi l'articolo sui canali social

Cinquanta governi di Paesi rappresentati presso le Nazioni Unite e due organizzazioni sovranazionali (Lega araba e Organizzazione della conferenza islamica) hanno scritto al segretario generale dell'Onu, al Consiglio di sicurezza e all'Assemblea generale per chiedere un embargo totale di armi verso Israele.

"È il tentativo di salvare vite umane inermi a Gaza e in Libano e il giusto provvedimento verso una nazione che rispetta le risoluzioni dell'Onu", sottolinea su Mosaico di Pace, rivista del movimento cattolico Pax Christi, don Tonio Dell'Olio, sacerdote e attivista della non-violenza, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi.

"Ma è anche il segnale per spostare un peso sul piatto della bilancia del dialogo e della diplomazia e non più su quello dell'uso della forza, ovvero della carneficina che si realizza di giorno in giorno - prosegue -. Tra i firmatari vi sono sì i nemici storici di Israele e altri, come Russia e Cina, che sono potenze mondiali che non si sono mai schierate al suo fianco, ma c'è almeno la Norvegia a dire che l'Europa non si volta completamente dall'altra parte e tante nazioni asiatiche e africane".

"Dell'Italia nemmeno l'ombra - osserva amaramente Dell'Olio - dal momento che lucriamo sulla morte risultando al terzo posto nella classifica dei Paesi fornitori d'armi a Israele".

"In ogni caso - conclude Mosaico di Pace -, in un mondo che sembra correre decisamente verso un riarmo completo e prepara un futuro di guerra, questa sembra l'unica notizia che accende una fiammella di speranza nel buio fitto delle paure dei superstiti di Gaza".

[Fonte: Mosaico di Pace; Foto: RSI]