Ghana: i vescovi, “magistratura e commissione elettorale facciano la loro parte perché le prossime elezioni siano pacifiche”
“La magistratura assicuri che il voto sia giusto e integro”. È quanto auspica la Conferenza episcopale del Ghana, nel messaggio, firmato dal suo presidente, mons. Matthew Kwasi Gyamfi, vescovo di Sunyani, nel quale si sottolinea l’importanza che le prossime elezioni generali del 7 dicembre avvengano in un clima sereno e non diano addito a conflitti.
"In caso di controversie elettorali, confidiamo che la magistratura le affronterà con la massima integrità e aderenza allo stato di diritto”, si legge nel messaggio, riportato dall'agenzia vaticana Fides.
Il Ghana è considerato il Paese più stabile dell’Africa occidentale ma ha visto in almeno due occasioni la contestazione dell’esito del voto presidenziale. La prima volta nel 2012 quando il leader dell'opposizione Nana Addo Dankwa Akufo-Addo del New Patriotic Party (NPP) contestò la vittoria del Presidente in carica John Dramani Mahama. La Corte Suprema del Ghana fu incaricata di esaminare la questione, emettendo infine una sentenza a favore di Mahama dopo mesi di deliberazione.
Nel 2020, la situazione si capovolse quando l'ex presidente John Dramani Mahama, ora leader dell'opposizione, contestò la rielezione di Nana Addo Dankwa Akufo-Addo. Similmente al caso del 2012, la magistratura fu chiamata a risolvere la controversia.
La Conferenza episcopale si rivolge inoltre alla Commissione elettorale affermando che “è fondamentale che la Commissione garantisca che il processo elettorale sia svolto in modo imparziale e in conformità con la legge". Anche i media, secondo i vescovi, devono fare la loro parte fornendo resoconti accurati, imparziali ed equilibrati, evitando il sensazionalismo che rischia di incitare divisioni o conflitti. I media, affermano i vescovi, dovrebbero contribuire a promuovere un ambiente elettorale ben informato e pacifico.
Il messaggio si rivolge poi ai giovani che devono evitare di cadere nella trappola dell’incitamento all’odio e alla violenza, e infine ai capi tradizionali e ai leader religiosi perché promuovano l'unità nazionale e contribuiscano a ridurre le tensioni.
Le elezioni del 2024 si svolgono in un contesto economico precario per il Paese; a causa della pandemia di Covid, dell'interruzione dell’approvvigionamento di grano per l'invasione russa dell'Ucraina e dell'insufficiente disciplina monetaria e fiscale, i ghaniani devono far fronte a una crescente inflazione. Vi sono poi i gruppi jihadisti operanti nei Paesi vicini che minacciano ora di estendere le loro operazioni mortali anche al Ghana.
[Questo articolo è stato pubblicato sul sito di Fides, al quale rimandiamo; Photo Credits: Fides]