Caritas lancia PeaceMed, una rete per promuovere la pace
Con le diverse comunità del Mediterraneo. Primo incontro online con i molti partner del progetto.
Formarsi alla pace e alla riconciliazione, con un focus sui giovani, e in un’ottica di sviluppo sostenibile, con lo sguardo rivolto alle comunità che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
Si chiama PeaceMed (Promuovere la pace come bene comune e potenziare le Organizzazione della Società Civile del Mediterraneo) ed è un progetto di Caritas Italiana, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, steso al coinvolgimento di altri Paesi del Medio Oriente e del Corno d’Africa.
Nel complesso, sono partner del progetto le Caritas e altre Organizzazioni della Società Civile di un gran numero di Paesi: Tunisia, Marocco, Egitto, Spagna, Malta, Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Terra Santa, Siria, Giordania, Iraq, Somalia, Gibuti, e Mauritania (con l’intenzione di coinvolgere anche Algeria, Libia e Iran).
Il progetto è volto al rafforzamento di competenze rispetto alla possibile costruzione di percorsi partecipati sulla via della pace, coinvolgendo le giovani generazioni ma, allo stesso tempo, anche coinvolgendo la governance delle organizzazioni coinvolte, nell’ottica di rafforzare una rete di relazioni regionale, che possa condividere esperienze e sfide su un tema tanto comune e urgente. Una questione dunque di estrema attualità, in giorni che vedono invece estendersi la “terza guerra mondiale a pezzi” di cui parla papa francesco.
È stato organizzato il 17 dicembre il primo incontro online del progetto PeaceMed. In apertura mons. Giorgio Bertin, presidente della regione Caritas del Medio Oriente, Nord Africa e Corno d’Africa, ha letto e commentato la preghiera semplice attribuita a San Francesco: “O Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace”, benedicendo l’iniziativa.
"In questo tempo di Avvento, nell’attesa della venuta al mondo del Signore della Pace, a pochi giorni dall’apertura della porta Santa, che questo possa essere un segnale tangibile di quella speranza concreta e organizzata di cui scegliamo di farci portatori".
[Fonte e Foto: Caritas Italiana]