G7: Pax Christi, "il menu di Borgo Egnazia più importante della pace a Gaza o a Kiev?"

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Si intitola "Il menu di Borgo Egnazia" un commento al G7 appena svoltosi in Puglia comparso su Mosaico di Pace, la rivista del movimento cattolico Pax Christi, fondata da don Tonino Bello.

"Non mi interessa infierire sulla riunione del G7 che tanto i risultati credo siano sotto gli occhi di tutti - scrive don Tonio Dell'Olio, sacerdote e attivista della non-violenza, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi -. Mi piacerebbe piuttosto che un istituto di ricerca della comunicazione mettesse a confronto i temi politici cruciali che l'hanno accompagnato come le guerre, l'immigrazione, la fame e i cambiamenti climatici con la comunicazione sulla scenografia".

"A pelle mi pare di capire che si sia trattato di una vetrina - peraltro costosissima - di promozione del suolo italico dal punto di vista turistico. Insomma l'intervista allo chef riscuote più spazio e più audience delle decisioni assunte a favore delle popolazioni della Striscia di Gaza vittime di un'aggressione senza precedenti con un numero altissimo di morti, distruzioni e sofferenze", prosegue.

"Quanti organi d'informazione hanno letto e commentato la dichiarazione finale che è stata adottata (Apulia G7 Leaders' Communiqué)? - chiede don Dell'Olio - È piena zeppa di auspici, raccomandazioni e incoraggiamenti senza alcuna decisione vincolante e tantomeno verifiche e sanzioni".

"D'altra parte non poteva che essere così - spiega - dal momento che il G7 non è un organismo riconosciuto ma semplicemente un club di alcuni capi di Stato". "Insomma Borgo Egnazia ha ospitato una vacanza dispendiosissima per i capi dei governi del vecchio mondo e noi oggi sappiamo di più del menu, delle misure di sicurezza e della location che non dei risultati - conclude -. Dice il premier che è un successo per l'Italia ma gli abitanti di Gaza e di Kyev possono dire lo stesso?".

[Photo Credits: Charming Puglia]