Il Papa, “chi fa le guerre con quale faccia si presenterà davanti a Dio?”

Messa per la Giornata mondiale della gioventù: “non è vero che la storia la fanno i violenti e i prepotenti”. I giovani portoghesi di Lisbona 2023 consegnano la Croce della Gmg e l’icona della Salus Populi Romani ai giovani coreani di Seul 2027.
CITTÀ DEL VATICANO, 24 NOV – “Quelli che distruggono la gente, che fanno le guerre, come avranno la faccia quando si presenteranno davanti al Signore? ‘Perché hai fatto quella guerra? Perché hai ucciso?’ E loro cosa risponderanno? Pensiamo a questo”. E’ un richiamo forte quello che fa papa Francesco in un passo ‘a braccio’ durante l’omelia della messa in San Pietro in occasione della celebrazione a livello diocesano della Giornata Mondiale della Gioventù.
“Se ci guardiamo attorno, in noi possono sorgere interrogativi inquietanti. Cosa dire delle guerre, delle violenze, dei disastri ecologici? E che pensare dei problemi che anche voi, cari giovani, dovete affrontare, guardando al domani: la precarietà del lavoro, l’incertezza economica e non solo, le divisioni e le disparità che polarizzano la società? Perché succede tutto questo? E cosa possiamo fare per non esserne schiacciati?”, sono le “domande difficili ma importanti” che il Pontefice rivolge ai giovani, che invita a non lasciarsi “ubriacare dalle illusioni: siate concreti, la realtà è concreta”. Li esorta anche a non lasciarsi contagiare “dalla smania – oggi tanto diffusa – di essere visti, approvati e lodati”.
“La vostra dignità non è in vendita. Non si vende! State attenti – avverte -. Ma Dio vi ama così come siete, non come apparite”. E ancora: “Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giorno’, stelle sui social o in qualsiasi altro contesto!”, ha ammonito: “Non truccatevi l’anima, non truccatevi il cuore; siate come siete: sinceri, trasparenti”. Per il Papa, “non sono i consensi a salvare il mondo, né a rendere felici. Quello che salva il mondo è la gratuità dell’amore. E l’amore non si compra, non si vende: è gratuito, è donazione di sé stessi”.
E “non è vero che la storia la fanno i violenti, i prepotenti, gli orgogliosi. Molti mali che ci affliggono sono opera dell’uomo, inganno dal Maligno, ma tutto è sottoposto, alla fine, al giudizio di Dio”.
Al termine della messa i giovani portoghesi di Lisbona 2023 passano il “testimone” della Gmg, consegnando la Croce e l’icona della Salus Populi Romani ai giovani coreani di Seul 2027: i simboli della Giornata mondiale della gioventù intraprendono quindi il loro pellegrinaggio verso la Corea del Sud. E all’Angelus, un ragazzo e una ragazza coreani si affacciano a fianco del Papa.
Francesco ribadisce che durante il Giubileo proclamerà santi due giovani, Carlo Acutis, il 27 aprile, e Pier Giorgio Frassati, il 3 agosto. Ricorda i due martiri della Guerra di Spagna, un sacerdote e un laico, beatificati ieri a Barcellona.
E lancia un forte appello per il Myanmar, che domani celebra la Festa Nazionale, “in ricordo della prima protesta studentesca che avviò il Paese verso l’indipendenza, e nella prospettiva di una stagione pacifica e democratica che ancora oggi fatica a realizzare”. Il Papa esprime la sua “vicinanza all’intera popolazione del Myanmar, in particolare a quanti soffrono per i combattimenti in corso, soprattutto i più vulnerabili: bambini, anziani, malati e rifugiati, tra i quali i Rohingya”. E “a tutte le parti coinvolte” rivolge “un accorato appello, affinché tacciano le armi e si apra un dialogo sincero e inclusivo, in grado di assicurare una pace duratura”.
In chiusura, ancora l’invito a continuare “a pregare per la martoriata Ucraina, che soffre tanto, preghiamo per la Palestina, per Israele, il Libano, il Sudan. Chiediamo la pace”.
[Questo articolo è stato pubblicato oggi dall’ANSA; Foto: Vatican News]