Il Papa, "è urgente cessare il fuoco, fermatevi! Con la guerra nessuno sarà vincitore"

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CITTÀ DEL VATICANO, 27 GIU - "A chi alimenta la spirale dei conflitti e ne trae ricavi e vantaggi, ripeto: fermatevi! Fermatevi, perché la violenza non porterà mai la pace". Lo ha detto papa Francesco ricevendo stamane in udienza in Vaticano i partecipanti alla sessione plenaria della Roaco, la Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali. "È urgente cessare il fuoco, incontrarsi e dialogare per consentire la convivenza di popoli diversi, unica via possibile per un futuro stabile", ha fatto appello il Pontefice.

"Con la guerra, invece, avventura insensata e inconcludente, nessuno sarà vincitore - ha avvertito -: tutti saranno sconfitti, perché la guerra, proprio dall'inizio, è già una sconfitta. Sempre". "Prestiamo ascolto a quanti ne soffrono le conseguenze, come le vittime e i bisognosi, ma ascoltiamo pure il grido dei giovani, della gente comune e dei popoli - ha aggiunto Francesco -, che sono stanchi delle retoriche belliciste, degli sterili ritornelli che incolpano sempre gli altri dividendo il mondo in buoni e cattivi, di leader che fanno fatica a mettersi attorno a un tavolo per trovare mediazioni e favorire soluzioni".

Oggi la "bellezza" delle Chiese orientali "è ferita", ha detto Francesco: "Tante Chiese orientali sono schiacciate da una croce pesante e sono diventate 'Chiese martiriali' - ha affermato -: portano in sé le stigmate di Cristo".

"Sì, come la carne del Signore è stata trafitta dai chiodi e dalla lancia - ha sottolineato il Pontefice -, così molte comunità d'Oriente sono piagate e sanguinanti a causa dei conflitti e delle violenze che patiscono". "Pensiamo ad alcuni luoghi dove dimorano: alla Terra Santa, e all'Ucraina; alla Siria, al Libano, all'intero Medio Oriente; al Caucaso e al Tigray: proprio lì, dove vivono buona parte dei cattolici orientali, le barbarie della guerra imperversano in modo efferato", ha aggiunto: "E noi, fratelli e sorelle, non possiamo restare indifferenti".

"Per questo vi riunite - ha osservato il Papa -: non per fare discorsi e teorie, non per sviluppare analisi geopolitiche, ma per trovare i modi migliori per farvi vicini e alleviare le sofferenze dei nostri fratelli e sorelle orientali". "Vi prego, ve lo chiedo col cuore in mano, di continuare a sostenere le Chiese orientali cattoliche, aiutandole, in questi tempi drammatici, ad essere fortemente radicate nel Vangelo", ha invocato Francesco. "I semi che voi piantate nei terreni inquinati dall'odio e dalla guerra germoglieranno: sono sicuro. E saranno profezia di un mondo diverso, che non crede alla legge del più forte, ma alla forza di una pace non armata", ha detto ancora.

Sulla drammatica situazione in Terra Santa, "dove tutto è iniziato", il Pontefice ha evidenziato che "oggi lì i fedeli di tutto il mondo sono chiamati a far sentire la loro vicinanza; e a incoraggiare i cristiani, lì e nell'intero Medio Oriente, ad essere più forti della tentazione di abbandonare le loro terre, dilaniate dai conflitti. Io penso a una situazione brutta, che quella terra si sta spopolando di cristiani … Quanto dolore provoca la guerra, ancora più stridente e assurda nei luoghi dove è stato promulgato il Vangelo della pace!".

"Penso anche al tragico dramma della martoriata Ucraina - ha aggiunto -, per la quale prego e non mi stanco di invitare a pregare: si aprano spiragli di pace per quella cara popolazione, vengano liberati i prigionieri di guerra e rimpatriati i bambini". "Promuovere la pace e liberare chi è recluso sono segni distintivi della fede cristiana, che non può essere ridotta a strumento di potere", ha quindi richiamato il Papa, con chiaro riferimento a chi nella Chiesa ortodossa sostiene la guerra.

Francesco ha infine ricordato che "oggi tanti cristiani d'Oriente, forse come mai prima, sono in fuga da conflitti o migrano in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori: moltissimi, perciò, vivono in diaspora". E così, "chi ha già dovuto lasciare la propria terra rischia di trovarsi depauperato anche dell'identità religiosa; e con il passare delle generazioni si smarrisce il patrimonio spirituale orientale, ricchezza imperdibile per l'intera Chiesa cattolica".

[Photo Credits: Vatican News]