Nicaragua: Lula, "su richiesta del Papa parlerò con Ortega". E sulla pace, "solo con incontro Zelensky-Putin"

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Nel colloquio avuto ieri in Vaticano, papa Francesco e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, hanno esaminato questioni bilaterali riguardanti la Chiesa cattolica, ed il Pontefice ha quindi chiesto al suo ospite di intervenire presso le autorità del Nicaragua per aiutare il vescovo Rolando Alvarez, condannato a 26 anni di carcere. Lo fa sapere lo stesso Lula che conferma la richiesta di aiuto da parte del Pontefice, premettendo che "papa Francesco è la più importante autorità politica esistente". Il Papa, ha aggiunto, "promuove grandi lotte contro le disuguaglianze, e io sono d'accordo con lui sul fatto che dobbiamo fare in modo che la società tutta si indigni per questo".

Per quanto riguarda la richiesta formulata da un uomo di "grande personalità propria e morale" come il Pontefice, Lula ha assicurato che "parlerò con (il presidente nicaraguense Daniel) Ortega, per chiedergli di liberare il vescovo". Sono convinto, ha concluso, che "ogni persona che sbaglia deve imparare a chiedere scusa. Il mio impegno è di riuscire a convincere Ortega a riconoscere di avere sbagliato".

Per quanto riguarda invece la guerra in Ucraina, solo un incontro diretto fra i presidenti di Ucraina e Russia, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, può mettere fine a questo tremendo conflitto, ha sostenuto oggi il presidente Lula al termine del suo viaggio in Italia. In una conferenza stampa in cui ha tracciato un bilancio dei suoi numerosi incontri, Lula ha affrontato la questione Ucraina definendola "prioritaria" per il ritorno ad un andamento positivo delle relazioni internazionali.

"Sembra che Cina e Stati Uniti siano disposti ad affrontare una nuoiva stagione di guerra fredda - ha sottolineato - ma noi non la vogliamo. Bisogna che le parti si siedano ad un tavolo e avviino un dialogo. Basta spendere per armi quando ci sono 800 milioni di persone al mondo che ogni giorno non sanno se potranno mangiare una volta almeno".

Lula ha ricordato che il Brasile ha condannato l'invasione della Russia in Ucraina fuori dalle direttive del Consiglio di sicurezza, ma ha però osservato che "in passato altri Stati hanno invaso e bombardato l'Iraq, la Libia e la ex Jugoslavia". Per lui a questo punto "i due presidenti devono sedersi ad un tavolo e cercare una soluzione che permetta ad entrambi di salvaguardare il grosso delle loro ragioni".

"Il mio consigliere di politica internazionale Celso (Amorim) - ha quindi rivelato - andrà sabato a Copenaghen dove si svolgerà una riunione sull'Ucraina" . A quanto risulta dai media all'incontro, convocato da Kiev, parteciperà il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, e alti rappresentanti di Paesi neutrali, come appunto il Brasile, l'India e Sudafrica, con l'ipotesi che vi partecipino anche Cina e Turchia.

(Fonte: ANSA; Foto: Vatican News)