Il Papa, "indignato e disgustato per il rogo del Corano in Svezia"
In un'intervista al quotidiano emiratino al-Ittihad il pontefice ammonisce: "Qualsiasi libro considerato sacro deve essere rispettato". Ricordando il Documento sulla Fratellanza umana sottoscritto ad Abu Dhabi ha invitato a tradurlo in gesti concreti e ha lodato l'iniziativa della Casa Abramitica. Alla Cop28 di Dubai l'appello ad ascoltare "il grido della terra e il grido dei poveri". ne riferisce l'agenzia del Pime, AsiaNews.
“Mi sento indignato e disgustato da queste azioni”. Così in un’intervista rilasciata al quotidiano degli Emirati Arabi Uniti al-Ittihad papa Francesco risponde a una domanda sul rogo di una copia del Corano avvenuto nei giorni scorsi in Svezia. Dialogando con il direttore Hamad al-Kaabi, il pontefice ammonisce: “Qualsiasi libro considerato sacro dai suoi autori deve essere rispettato per rispetto dei suoi credenti, e la libertà di espressione non deve mai essere usata come scusa per disprezzare gli altri, e permettere questo va rifiutato e condannato”.
Nell’intervista papa Francesco torna sul suo viaggio del 2019 negli Emirati Arabi Uniti e sul Documento sulla Fratellanza umana sottoscritto ad Abu Dhabi insieme all’imam di al Azhar Ahmad al Tayyeb. “Credo che sia un testo importante non solo per il dialogo tra le religioni – spiega - ma per la convivenza pacifica tra tutti gli esseri umani. Ci sarà la civiltà della fratellanza o quella dell'inimicizia, o costruiamo insieme il futuro o non ci sarà futuro”.
“Il nostro compito - aggiunge ancora Francesco - è trasformare il senso religioso in cooperazione, in fraternità, in concrete opere di bene. Oggi abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di fabbricanti di armi; oggi abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di istigatori di conflitti; abbiamo bisogno di vigili del fuoco, non di piromani; abbiamo bisogno di fautori della riconciliazione, non di persone che minacciano distruzione”. E questo impegno deve essere concreto: “È facile parlare di fratellanza, ma la vera misura della fratellanza è ciò che realmente facciamo in modo concreto per aiutare, sostenere, soccorrere, nutrire e accogliere i miei fratelli e sorelle nell'umanità. Ogni bene per sua natura deve essere rivolto a tutti indistintamente. Se faccio del bene solo a chi la pensa o crede come me, allora il mio bene è ipocrisia, perché il bene non conosce discriminazione ed esclusione”.
Nell’intervista il papa loda l’iniziativa della Casa Abramitica, che proprio nello spirito del documento della Fratellanza umana vede una accanto all’altra ad Abu Dhabi la chiesa di San Francesco, una moschea e una sinagoga. “È un luogo dove rispettare la diversità, voluta da Dio, e non trasformare la differenza in disprezzo o motivo di conflitto - spiega il pontefice -. È un luogo di convivenza, tolleranza e fede. Ciascuno di noi può vivere la propria fede nel rispetto della fede e della libertà dell'altro. Solo chi non è sicuro della propria fede vive nella paura di incontrare l'altro e si precipita allo scontro”.
Infine, interpellato sull’appuntamento della Cop28 – la Conferenza mondiale sul clima che si terrà a Dubai alla fine dell’anno – ha auspicato che rappresenti un appuntamento significativo nell’impegno per dare “risposte alla crisi ambientale e al grido della terra e al grido dei poveri che non possono più aspettare. L'unico modo efficace per affrontare questa crisi - ha concluso - è trovare soluzioni realistiche ai problemi. Dobbiamo trasformare le dichiarazioni in azione prima che sia troppo tardi”.
(Fonte: AsiaNews; Foto: Vatican News)