Pax Christi, "il G7? La parata dei potenti"
"Il G7 è semplicemente la parata dei potenti, una vacanza tra finti amici in un finto luogo dove si assumono finti impegni davanti a tutto il mondo". E' quanto afferma il movimento cattolico Pax Christi in un commento sulla sua rivista Mosaico di Pace, fondata da don Tonino Bello.
"Il diritto internazionale non contempla la presenza e l'azione del G7 tra le istituzioni sovranazionali, non è un ente riconosciuto, non è un'autorità certificata. Il G7 è piuttosto un club delle potenze che puzzano di naftalina", scrive don Tonio Dell'Olio, sacerdote e attivista per la non-violenza, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi.
"Talvolta invitano le potenze economiche che si affacciano al futuro come l'India e il Brasile ma non le ammettono pienamente nel loro consesso. Rimangono sette. Si riconoscono tra di loro e se ne autocompiacciono", prosegue l'editoriale dal titolo "La parata dei potenti".
"Si autodefiniscono 'le democrazie più industrializzate del mondo' e si riuniscono per coordinare le politiche economiche dal momento che detengono il pacchetto di maggioranza della ricchezza mondiale (tra il 62 e il 70%)", sottolinea ancora Dell'Olio.
"Anche in questi giorni discuteranno della pace e della guerra, delle condizioni di miseria di buona parte degli abitanti del pianeta e di cambiamenti climatici, ma hanno come finalità prioritaria assoluta quella di garantire e proteggere gli interessi economici e geopolitici dei propri rispettivi Paesi", aggiunge.
"E quindi cosa c'è da aspettarsi? - chiede l'autore - Sulla scorta dell'esperienza dei 50 incontri esclusivi che l'hanno preceduto, ci sarà una dichiarazione finale comune farcita di parole accettabili e di qualche impegno a favore della soluzione di qualche problema globale ma, non essendo vincolante e non potendo prevedere sanzioni o ricorsi, chi se ne frega di mantenerlo?".
"Per questo il G7 è semplicemente la parata dei potenti, una vacanza tra finti amici in un finto luogo dove si assumono finti impegni davanti a tutto il mondo", conclude.
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