Polizia israeliana, "le limitazioni al Fuoco Sacro solo per necessarie esigenze di sicurezza"
"Contrariamente alle false pubblicazioni, la limitazione del numero dei partecipanti non è conseguenza di un'iniziativa di polizia, ma di una necessaria esigenza di sicurezza, secondo l'analisi professionale dell'ingegnere della sicurezza per conto delle chiese". La Polizia israeliana reagisce alle "inchieste giornalistiche, articoli fake e pubblicazioni false riguardanti la cerimonia del Fuoco Sacro", momento chiave delle liturgie pasquali celebrate presso il Santo Sepolcro dalla Chiesa ortodossa di Gerusalemme, in programma domani nella Città Vecchia, in seguito alle restrizioni imposte alla partecipazione di fedeli ritenute "irragionevoli" dalle chiese locali.
In una nota diffusa oggi, la Polizia israeliana spiega di essere "obbligata a consentire la libertà di culto a tutti, ma prima di tutto si impegna a preservare la sicurezza della vita umana e prevenire un disastro di massa". "Pochi giorni fa - prosegue - la chiesa ha inoltrato per suo conto la relazione dell'ingegnere della sicurezza, che fa riferimento alla capienza massima di pubblico consentita nel sito, opinione che vincola tutti indistintamente".
"Sottolineiamo che anche l'anno scorso - continua il comunicato -, una grande affluenza è stata limitata a causa della massima occupazione e delle uscite di emergenza esistenti". Inoltre, "la limitazione del numero di spettatori per motivi di sicurezza avviene anche in altri luoghi sacri, ad esempio il Muro Occidentale, sacro agli ebrei (a cui l'ingresso dei partecipanti è stato limitato più volte durante l'anno durante gli eventi di massa)".
"L'evento in discussione è uno degli eventi più importanti del mondo cristiano - rileva la Polizia israeliana -, e quindi il Paese e la Polizia hanno investito molte risorse per il suo successo, compreso il dispiegamento di centinaia di agenti di polizia e di primo soccorso, il dispiegamento di varie attrezzature, misure tecnologiche, pattuglie e un'attenta pianificazione". Negli ultimi mesi, la Polizia israeliana "ha svolto un ampio lavoro amministrativo in collaborazione con le chiese e tutte le parti interessate, in preparazione dello svolgimento corretto e sicuro della cerimonia del Fuoco Sacro. I preparativi si sono svolti con la partecipazione dei rappresentanti delle Chiese partecipanti all'evento e con la massima collaborazione ai preparativi e al coordinamento dell'evento principale, il tutto tempestivamente per la buona riuscita dell'importante appuntamento".
"La Polizia di Israele - conclude la nota - agirà per salvaguardare la vita umana e adempiere alle istruzioni dell'ingegnere della sicurezza anche durante la cerimonia del Fuoco Sacro, e si aspetta che i leader e gli organizzatori della chiesa facciano lo stesso".
Negli ultimi giorni in Terra Santa era montata la protesta dei leader cristiani per le crescenti restrizioni imposte da Israele alle celebrazioni della Pasqua ortodossa, in calendario il 16 aprile. Dopo la cancellazione dei permessi di viaggio per la comunità di Gaza, a poche ore di distanza è arrivato anche il provvedimento che limita gli accessi ai luoghi di culto nella Città Santa, in particolare il Santo Sepolcro in occasione del tradizionale rito del Fuoco Sacro. L’ultimo appello, in ordine di tempo, è stato del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc), che ha fatto seguito a quelli del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, della Custodia di Terra Santa e del Patriarcato armeno che avevano già espresso “grave preoccupazione” per la libertà religiosa.