Le religioni del mondo firmano a Hiroshima la Rome Call per un'etica dell'intelligenza artificiale

Condividi l'articolo sui canali social

Undici religioni del mondo, sedici nuovi firmatari, tredici nazioni presenti, oltre 150 partecipanti: sono alcuni dei numeri di AI Ethics for Peace, lo storico evento multireligioso tenutosi a Hiroshima, in Giappone, il 9 e il 10 luglio.

L’evento è stato salutato dal Santo Padre Francesco con un tweet e un messaggio dedicato, nel quale si legge: “Includere nel governo delle intelligenze artificiali le ricchezze culturali dei popoli e delle religioni è una chiave strategica per il successo del vostro impegno per una saggia gestione dell’innovazione tecnologica”.

Ieri, 10 luglio, leader religiosi in rappresentanza di varie religioni del mondo orientale (buddhismo, induismo, zoroastrismo, Bahá’í e molte altre), accompagnati dai leader delle religioni abramitiche (cristiani, ebrei e musulmani), hanno firmato la Rome Call for AI Ethics nella suggestiva cornice del Peace Memorial Park di Hiroshima.

È stato così sottoscritto dai nuovi firmatari, alla presenza dei massimi rappresentanti del Governo giapponese e delle big tech Microsoft, IBM e Cisco, l’appello che chiede l’applicazione, nel campo dell’AI, di una algoretica, ovvero di un’etica by design (dal momento della progettazione).

Secondo quanto riportato dal Pew Research Center, l’85% della popolazione mondiale si riconosce in una tradizione religiosa. Leader rappresentanti di tutte le maggiori religioni hanno sottoscritto la Rome Call for AI Ethics. Questo rende la piattaforma della Rome Call rappresentativa della maggior parte delle persone sul pianeta.

Nel secondo giorno di evento, i partner organizzatori (Pontificia Accademia per la Vita, Religions for Peace Japan, Abu Dhabi Forum for Peace degli Emirati Arabi Uniti, Commissione per le relazioni interreligiose del Gran Rabbinato di Israele) hanno presentato un documento nominato Hiroshima Appeal, nel quale, oltre a ribadire la necessità di utilizzare l’AI solo per il bene dell’umanità e del pianeta, si esorta la comunità internazionale a ricorrere a mezzi pacifici per risolvere qualsiasi contrasto, in modo da ottenere l'immediata cessazione di tutti i conflitti armati.

Il messaggio del Papa: "bandire le armi letali autonome, tutelare la dignità umana nell'era delle macchine"

Cari amici, vi giunga questo saluto per il vostro incontro dal titolo “AI Ethics for Peace”. Intelligenza artificiale e pace sono due temi di assoluta importanza, come ho avuto modo di sottolineare ai leader politici del G7: “Conviene sempre ricordare che la macchina può, in alcune forme e con questi nuovi mezzi, produrre delle scelte algoritmiche. Ciò che la macchina fa è una scelta tecnica tra più possibilità e si basa o su criteri ben definiti o su inferenze statistiche. L’essere umano, invece, non solo sceglie, ma in cuor suo è capace di decidere. La decisione è un elemento che potremmo definire maggiormente strategico di una scelta e richiede una valutazione pratica. A volte, spesso nel difficile compito del governare, siamo chiamati a decidere con conseguenze anche su molte persone. Da sempre la riflessione umana parla a tale proposito di saggezza, la phronesis della filosofia greca e almeno in parte la sapienza della Sacra Scrittura. Di fronte ai prodigi delle macchine, che sembrano saper scegliere in maniera indipendente, dobbiamo aver ben chiaro che all’essere umano deve sempre rimanere la decisione, anche con i toni drammatici e urgenti con cui a volte questa si presenta nella nostra vita. Condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine. Abbiamo bisogno di garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di intelligenza artificiale: ne va della stessa dignità umana” (Cfr. Discorso al G7, 14 giugno 2024).

Nel lodare questa iniziativa vi chiedo di mostrare al mondo che uniti chiediamo un fattivo impegno per tutelare la dignità umana in questa nuova stagione di uso delle macchine.

Il fatto che vi ritroviate a Hiroshima per parlare di intelligenza artificiale e pace è di grande importanza simbolica. Tra gli attuali conflitti che scuotono il mondo, sempre più spesso purtroppo oltre all’odio della guerra si sente parlare di questa tecnologia. Per tale motivo ritengo di straordinaria importanza l’evento di Hiroshima. È fondamentale che, uniti come fratelli, possiamo ricordare al mondo che: “in un dramma come quello dei conflitti armati è urgente ripensare lo sviluppo e l’utilizzo di dispositivi come le cosiddette “armi letali autonome” per bandirne l’uso, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano. Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umano” (Cfr. Discorso al G7, 14 giugno 2024)

Se guardiamo alla complessità delle questioni che abbiamo davanti, includere nel governo delle intelligenze artificiali le ricchezze culturali dei popoli e delle religioni è una chiave strategica per il successo del vostro impegno per una saggia gestione dell’innovazione tecnologica.

Mentre auguro che questo incontro porti frutti di fraternità e di collaborazione, prego affinché ognuno di noi possa farsi strumento di pace per il mondo.

FRANCESCO

[Photo Credits: www.romecall.org]