Ebraismo: l'ex cacciatore di nazisti che in Francia sceglie l'estrema destra

Condividi l'articolo sui canali social

Endorsement a sorpresa, in Francia, per il Rassemblement National (RN) di Jordan Bardella e Marine Le Pen. Posto davanti alla scelta in un eventuale ballottaggio tra il partito di estrema destra dato in testa ai sondaggi e la sinistra a trazione La France Insoumise (LFI) di Jean Luc Mélenchon, il celebre “cacciatore di nazisti” Serge Klarsfeld ha chiarito che starà con il RN, perché «l’asse della mia vita è la difesa della memoria ebraica, la difesa degli ebrei perseguitati, la difesa di Israele».

Valori a suo dire incompatibili «con un’estrema sinistra che è sotto l’influenza di La France Insoumise, con accenni di antisemitismo e violento antisionismo», mentre il partito di Bardella e Le Pen sarebbe «cambiato» rispetto alle origini, facendo i conti con la propria storia e schierandosi per questo oggi al fianco di Israele e delle comunità ebraiche.

Nel corso di un’intervista televisiva destinata a far discutere - di cui dà conto il portale Moked/Pagine Ebraiche -, Klarsfeld ha annunciato che al primo turno il suo voto andrà comunque a Renaissance, il partito del presidente Emmanuel Macron.

«Voterò, come ho sempre fatto, per il centro», ha affermato Klarsfeld, qualificando il Fronte Popolare voluto da Mélenchon come «un nemico politico» e dando al Rassemblement National semplicemente l’attributo di «avversario».

Nel 2015, in una intervista con il quotidiano Le Soir, Klarsfeld aveva definito RN una forza politica «con un nucleo antisemita», oltre che portatrice di una visione di «fascismo alla francese». In caso di una vittoria di Marine Le Pen alle elezioni presidenziali che si sarebbero tenute all’incirca un anno e mezzo dopo, l’avvocato di origine rumena, sfuggito all’età di otto anni a una retata della Gestapo a Nizza, aveva annunciato di essere pronto «a lasciare la Francia».

Oggi la sua posizione al riguardo è differente e a dargli manforte è stato tra gli altri il figlio Arno, che in una successiva intervista televisiva ha lodato la «mutazione» di RN e e sostenuto che «in una democrazia non si può votare una scheda bianca».

[Questo articolo è stato pubblicato sul portale Moked/Pagine Ebraiche, al quale rimandiamo; Photo Credits: Moked/Pagine Ebraiche]