Kirill e l'"idea nazionale", nuova ideologia per la Russia post-sovietica

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E' passato pressoché inosservato nell'informazione internazionale, ma si potrebbe dire oltremodo sintomatico della matrice che la Chiesa ortodossa di Mosca impone ormai in maniera definitiva sul nuovo nazionalismo russo, il discorso conclusivo del patriarca Kirill all’XI incontro parlamentare natalizio, organizzato il 26 gennaio scorso nella Duma Statale nell’ambito del XXXI Foro natalizio educativo internazionale sul tema “Le sfide globali di oggi e la scelta spirituale dell’uomo”. In sostanza, per Kirill, lasciatasi alle spalle le macerie dell'impero sovietico, la Russia non può non continuare ad avere un'"ideologia", e questa ideologia non può che essere l'"idea nazionale", naturalmente sotto l'ombrello dell'ortodossia religiosa.

Prima della plenaria, riferisce il Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, nella Duma sono state organizzate le tavole rotonde sui temi “Chiesa, Stato, esercito: la tradizione storica e gli aspetti odierni di collaborazione”, “Le prospettive dello sviluppo dell’educazione in linea con i valori spirituali tradizionali”, “I modi per migliorare le misure volte a preservare il popolo e promuovere la fertilità”. Quindi, all’ingresso della Duma, il primate della Chiesa ortodossa russa è stato accolto dallo speaker Vjacheslav V. Volodin.

Inaugurando la riunione, Volodin ha sottolineato, fra l’altro, che gli Incontri parlamentari natalizi sono, “prima di tutto, una possibilità di discutere una gamma di questioni abbastanza serie per elaborare, sulla base dei risultati di questa discussione, le decisioni che faranno la base di future leggi e di atti legislativi”, informa il sito della Duma. Poi il patriarca Kirill ha svolto la relazione principale, ripercorrendo questo anno di conflitto con l'Ucraina, non senza porre l'accento sulla divisione con la Chiesa ortodossa autocefala dell'Ucraina e quindi col Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, che l'ha riconosciuta.

Dopo i vari interventi degli esponenti parlamentari, tra cui quello di V. A. Vasiliev, capogruppo alla Duma di "Russia Unita", il partito conservatore e nazionalista-patriottico guidato da Vladimir Putin, il patriarca ortodosso ha concluso i risultati della riunione. "Coloro che erano spaventati dall'influenza politica totale di un'ideologia sulla vita di un intero paese, a un certo punto, dissero nella foga del momento, senza pensare fin in fondo - ha affermato Kirill -: Questa ideologia ha dominato per decenni e non ci ha portati a un futuro più luminoso, quindi non dovrebbero esserci ideologie nel paese. Questo è diventato il postulato in base al quale viviamo ancora oggi. È sorprendente: in Russia non ci dovrebbero essere ideologie, affermano coloro che sono spaventati da ciò che è accaduto in passato. Ma questo è un approccio sbagliato, anche in termini di metodologia!"

"Che cosa è 'ideologia'? - ha chiesto il patriarca di Mosca e di tutte le Russie - Invece della parola 'ideologia' potremmo usare altre parole: idea nazionale. Un’idea nazionale è proprio l’ideologia che unisce tutti a prescindere dai partiti, dal livello d’istruzione, dalla cultura ecc. Un’ideologia nazionale, o meglio, un’idea nazionale è ciò che deve realmente tenere tutti uniti. Allora, rinunciamo a un’idea nazionale? Non lo possiamo fare affatto! Ma non si deve formulare l’idea nazionale in fretta. Non deve essere legata esclusivamente al contesto in cui un tale tentativo sarà realizzato. Poiché l’idea nazionale è per sempre oppure per il prossimo futuro".

"Perciò - ha proseguito - non oso proporre alcuna considerazione a proposito della formazione dell’idea nazionale. Proporrei semplicemente di dire, prima di tutto, che senza un’idea pan-nazionale non può esistere una grande comunità multinazionale, multiconfessionale, in altre parole, pluralistica, uno Stato grande. È necessaria un’idea che unisca. E se sostituiamo la parola 'ideologia' con le parole 'idea nazionale', tutto andrà bene".

Ma secondo Kirill, "per elaborare l’idea nazionale, dobbiamo lavorare insieme, essere in dialogo. Allora troveremo un fondamento spirituale ed intellettuale per la nostra azione congiunta. Perciò proporrei di metterci d’accordo che non ci può essere un’ideologia comune, ma è necessario aspirare all’acquisizione di quello che potrà diventare la nostra idea nazionale. Se la Duma Statale, le organizzazioni sociali, la Chiesa, se noi tutti riflettessimo insieme su questa idea, allora forse potremmo formulare ciò che realmente è l’idea nazionale per un grande paese. A questo scopo però occorre guardare sia nel passato che nel presente e cercare di prevedere il nostro futuro". "Dio ci aiuti a trovare un consenso spirituale ed intellettuale circa quei pensieri e idee che potrebbero veramente legare e unire il nostro popolo multiforme", ha aggiunto.

Dopo le premiazioni finali e lo scambio dei doni, a conclusione della parte ufficiale della riunione Kirill si è di nuovo rivolto ai partecipanti: “Sappiamo che niente unisce le persone così come la preghiera e l’amore. Se impariamo a pregare il Signore, se cerchiamo di amare gli uni gli altri, siate sicuri che nessun pluralismo, che sia politico o di altro carattere, ci impedirà di costruire una società straordinaria, un Paese eccellente. Che il Signore ci aiuti tutti a progredire su questo cammino!".