L'Estonia vieta l'ingresso al patriarca Kirill. Con altre persone accusate di mancato rispetto dei diritti umani

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Il ministero degli Esteri di Tallinn ha comunicato il 9 giugno una lista di 67 cittadini russi accusati di mancato rispetto dei diritti umani e della persecuzione dell'oppositore Vladimir Kara-Murza, cui è fatto divieto di entrare in Estonia. Tra di essi, vi è il nome del patriarca della Chiesa ortodossa russa, Kirill.

Commentando la decisione, il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, ha affermato che i divieti d'ingresso sono stati imposti a queste persone in quanto esecutori o complici della gravi violazioni dei diritti umani. "Il patriarca Kirill - ha detto Tsahkna - è uno dei più grandi sostenitori dell'ideologia di Putin. Finalmente è stato inserito nella lista nera, in quanto ha giustificato e favorito la guerra contro l'Ucraina".

Tsahkna ha chiesto a tutti i Paesi alleati di emettere analoghi divieti d'ingresso "nei confronti di tutti i sostenitori e autori dei crimini della Russia". Tsahkna ha inoltre aggiunto che l'Estonia continuerà a lavorare per il rilascio incondizionato e immediato di tutti i prigionieri politici in Russia e per chiedere conto agli organizzatori delle repressioni.

Il divieto al patriarca Kirill di visitare l'Estonia, annunciato dalle autorità estoni, è controproducente, ha affermato la Chiesa ortodossa russa, secondo quanto scrive Interfax. "Si può affermare con piena certezza che questo divieto è assolutamente controproducente", ha precisato il rappresentante della Chiesa ortodossa russa Vladimir Legoyda sul suo canale Telegram. "Nessuna sanzione può far cambiare il capo della Chiesa ortodossa russa o fargli rinunciare alla sua posizione cristiana e pastorale, che le autorità estoni apparentemente speravano", ha aggiunto.