Missione di pace del Papa, ipotesi Zuppi a Kiev e Gugerotti a Mosca
Sia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che quello russo Vladimir Putin, separatamente, avrebbero accettato colloqui con inviati speciali di papa Francesco al fine di discutere e raggiungere un cessate il fuoco.
Lo riferisce il sito di informazione vaticana Il Sismografo, indicando anche che gli inviati di Bergoglio sarebbero, per Kiev, il cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e per Mosca l'arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le Chiese Orientali ed ex nunzio apostolico in Gran Bretagna, in Ucraina, in Bielorussia e nei paesi del Caucaso Armenia, Georgia e Azerbaigian.
In attesa di conferme ufficiali, potrebbe essere questa la modalità della "missione di pace" per l'Ucraina, finora riservata, annunciata da papa Bergoglio il 30 aprile scorso durante il volo di ritorno da Budapest.
"È il momento di agire e di stabilire una pace definitiva e giusta in Ucraina e in tutte le altre zone cosiddette 'grigie' dell'Europa. Vi assicuro che la Santa Sede continuerà a fare la sua parte", ha detto il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, nel suo intervento a Reykjavik al Vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d'Europa.
Purtroppo la guerra in Ucraina, ha sottolineato Parolin, mostra che "l'appassionata ricerca di una politica di comunità e il rafforzamento delle relazioni multilaterali sembrano un malinconico ricordo di un passato lontano". "Sembra che stiamo assistendo al triste tramonto di quel sogno corale di pace", ha osservato, mutuando quanto detto dal Papa nel recente viaggio a Budapest. E ha aggiunto, a tale proposito: "Pensando anche all'Ucraina devastata dalla guerra, dove sono gli sforzi creativi per la pace?".
"Dove sono gli sforzi creativi per la pace?", ha ribadito Parolin: "Non possiamo accettare passivamente che la guerra di aggressione in quel martoriato Paese continui. Dobbiamo sempre tenere a mente il popolo ucraino che soffre o muore", ha affermato. Da qui un incitamento all'azione per "una pace definitiva e giusta" in Ucraina come pure in tutte le zone europee ferite da conflitti e divisioni. In questo non mancherà mai il contributo della Santa Sede, ha assicurato il segretario di Stato, a pochi giorni dall'udienza di papa Francesco al presidente ucraino Zelensky in Vaticano, durante la quale è stata da entrambe le parti "la necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione".
Lo stesso Parolin, oltre una settimana fa, a margine di un evento a Roma aveva confermato la prosecuzione della "missione" vaticana per favorire la pace in Ucraina, di cui papa Francesco aveva parlato durante la conferenza stampa sul volo di ritorno da Budapest.
(Photo: Vatican Media)