Il Papa a Dubai, alla Cop28 una trentina di incontri bilaterali. Non solo capi di Stato e governo. Nessun accorgimento su salute

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CITTÀ DEL VATICANO, 28 NOV - Sabato prossimo, 2 dicembre, giorno del suo intervento a Dubai alla Cop 28 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, papa Francesco avrà anche, sempre nella Expo City della metropoli emiratina, una trentina di incontri bilaterali: circa venti con altrettanti capi di Stato e di governo presenti alla Cop28, e il resto con associazioni impegnate sul tema della crisi climatica, altre personalità e rappresentanti di conferenze episcopali.

Lo ha spiegato oggi il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, durante un briefing con i giornalisti in vista di questo 45/o viaggio apostolico del Papa, in programma da venerdì a domenica prossimi. La lista degli incontri bilaterali non è ancora completamente definita e sarà diffusa solo una volta ultimata. Il Pontefice si dedicherà a questa serie di incontri, "relativamente brevi" li ha definiti Bruni, dopo il suo discorso alla Cop28, in programma alle 9.15 di sabato - al suo arrivo nella Expo City sarà accolto dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres -, la mattina fino alle 12.00 e il pomeriggio dalle 15.00 fino alle 18.00-19.00.

"Non si tratterà solo di incontri politici, anche se il tema della crisi climatica è esso stesso politico - ha spiegato il portavoce della Santa Sede -. Per quanto riguarda la lista degli interlocutori, c'è stata dapprima una disponibilità manifestata dal Papa a effettuare incontri sul posto e quindi una raccolta di richieste di chi volesse avere il colloquio con lui".

Al momento, non è ancora confermato se il Pontefice vedrà ad esempio Giorgia Meloni o Emmanuel Macron, entrambi presenti quel giorno alla Cop28. Si preferisce avere prima la lista completa: "Ci sono Paesi che vivono il cambiamento climatico in prima istanza e hanno fatto richiesta di incontrare il Papa", ha sottolineato Bruni. Per quanto riguarda poi gli argomenti degli incontri, "il motivo per cui il Papa va lì è il cambiamento climatico la difficoltà del creato. E questo è un tema che si intreccia a tanti altri, che si intreccia al tema della guerra, ai tanti conflitti africani, ad alcuni confitti in Asia, e anche in Europa. Bisognerà vedere, a seconda degli interlocutori, quali temi affrontare con l'uno o con l'altro".

La mattina di domenica 3, ancora alla Expo City, Francesco parteciperà alla cerimonia di inaugurazione del 'Faith Pavillion' (Il padiglione delle fedi), accolto dal presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan e dal grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb (con cui nel febbraio 2019 ad Abu Dhabi aveva firmato lo storico Documento sulla Fratellanza umana). In questo caso, oltre a pronunciare il suo saluto, il Papa co-firmerà un altro documento sull'impegno delle fedi per la cura del creato, frutto del recente convegno dei leader religiosi sul tema ambientale. Entrambi i discorsi del Papa saranno pronunciati in spagnolo.

In questo suo secondo viaggio negli Emirati il Papa non alloggerà nella Nunziatura apostolica, che si trova ad Abu Dhabi, quindi più distante, ma in un resort a cinque stesse a Dubai, messo a disposizione dal governo, in cui potrà disporre di una villa (fra le 138 comprese nella struttura).

Per quanto riguarda la salute del Pontefice, la conferma del viaggio indica che lo stato influenzale e l'infiammazione ai polmoni non danno troppo preoccupazioni. "Al momento non sono previsti accorgimenti particolari - ha risposto Bruni alle relative domande -. Ci sono come sempre un medico e un infermiere che seguono il Papa. Si vedrà sul momento se qualcosa potrà cambiare e se si renderanno necessarie misure specifiche".

Intanto "domani il Papa terrà l'udienza generale e tutti avranno un'immagine chiara di come sta. Oggi ha incontrato i vescovi spagnoli, ma già nelle immagini distribuite ieri dopo l'udienza al presidente del Paraguay è apparso come evidentemente stia bene".

(Questo articolo è stato pubblicato oggi dall'ANSA; Foto: Vatican News)