Sinodo valdese, "no allo smantellamento della sanità pubblica". "Basta differenze tra Nord e Sud, garantire i diritti"
Il diritto alla salute per tutte e tutti, da Nord a Sud, senza disuguaglianze, con un’attenzione maggiore alle persone più vulnerabili, alle nuove povertà, ai cittadini e alle cittadine ai margini. Se ne è parlato oggi al Sinodo valdese in corso a Torre Pellice (Torino), in una conferenza stampa sui temi all’ordine del giorno per le deputate e i deputati riuniti nelle valli valdesi. L’organo decisionale delle chiese metodiste e valdesi ha infatti approvato un atto dal titolo “Per una salutare uguaglianza”, nel quale si sottolinea l’importanza del servizio sanitario nazionale. Allo stesso tempo, per i valdesi è fondamentale tutelare la sanità pubblica come elemento fondante della democrazia. Di fronte, dunque, ai tagli previsti per questo comparto, la chiese valdesi chiedono un’inversione di tendenza e un rapporto tra Regioni e Stato che possa ridurre e non aumentare il divario tra Nord e Sud, come invece potrebbe fare l’autonomia differenziata.
"Secondo il Sinodo va rivisto il tema del rapporto tra pubblico e privato - ha detto Daniele Massa, membro della Commissione sinodale per la diaconia (Csd - Diaconia valdese) - nel senso che circa 10 milioni di persone in questo Paese abbiano una 'mutua esterna' non solo è un elemento improprio perché l'accesso dovrebbe essere a un sistema universalistico ma indebolisce anche il sistema stesso del servizio pubblico. Il sistema universalistico pubblico deve rimanere al centro". “Anche sul tema della salute fisica e mentale delle persone – ha dichiarato Libero Ciuffreda, medico oncologo, membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, deputato al Sinodo valdese – ci impegniamo da laici per una società aperta e inclusiva, che non lasci indietro nessuno e lo facciamo nel nome di Gesù Cristo che aveva a cuore gli ultimi e interpretava la sua azione terapeutica in senso lato come segno e contributo efficace all’avvento del regno di Dio qui e ora“.
Il servizio sanitario nazionale (Ssn) come bene da preservare e valorizzare sarà inoltre, domani, ultimo giorno del Sinodo, al centro di un ordine del giorno ad hoc, presentato ieri, in cui si parla nuovamente del diritto alla salute, a fronte di un continuo smantellamento del Ssn e di una sua privatizzazione. Anche questo testo fa riferimento al carattere universalistico di questo ambito della vita delle persone e sottolinea l’importanza del servizio sanitario pubblico, che andrebbe anzi sostenuto ancora di più dalle istituzioni, in termini economici e non solo, anche per uniformare i servizi e le prestazioni sanitarie nelle diverse regioni.
(Foto: Agenzia Nev)