Siria: Onu, nel 2023 le milizie curde siriane hanno arruolato oltre 200 bambini soldato

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È quanto emerge dall’ultimo rapporto elaborato dalle Nazioni Unite “Children and Armed Conflict” prossimo alla pubblicazione. I miliziani delle Ypg continuano a trattenere dallo scorso anno oltre 800 minori col pretesto di “associazione” ad altri gruppi armati. Violazioni e abusi ad un livello “allarmante” in tutto il Paese, violate le norme sull’infanzia. Ne riferisce AsiaNews.

Le milizie curde siriane delle Unità di protezione popolare (Ypg) hanno reclutato con la forza centinaia di bambini soldato fra le loro fila nel 2023. È quanto emerge da un rapporto elaborato dagli esperti delle Nazioni Unite, in fase di pubblicazione, dal quale emerge anche che il gruppo continua a detenere oltre 800 bambini dalla fine dello scorso anno col pretesto che sarebbero “associati” ad altri gruppi armati.

Nel documento, il segretario generale Onu Antonio Guterres ha evidenziato al contempo il numero “allarmante” di violazioni ai danni dei minori, anche bambini, in Siria in tutte le zone del Paese, chiedendo il rispetto del diritto umano internazionale e delle leggi sull’infanzia. Per quanto riguarda i bambini soldato, il numero accertato di quelli arruolati nei ranghi armati nel 2023 è di 231.

Il capo delle Nazioni Unite ha sollecitato il rilascio incondizionato e immediato di tutti i bambini dal reclutamento e dalla detenzione forzata, di cui le milizie curde sono state in gran parte responsabili durante il conflitto siriano in corso da 13 anni. Guterres ha sottolineato al contempo che gli attacchi a scuole e ospedali devono cessare e non devono più essere considerati obiettivi e utilizzati per scopi militari da vari gruppi in lotta fra loro.

Il rapporto e le sue rivelazioni sul continuo ricorso al reclutamento e al rapimento di bambini da parte dell’Ypg arrivano a poche settimane di distanza dalla firma di un piano di azione Onu contro una delle principali fazioni di ribelli, il Syrian National Army (Sna). Anch’essi, infatti, avrebbero operato in maniera capillare in passato per il reclutamento di bambini soldato nei propri ranghi, conquistandosi una posizione di leadership sul fronte dei gruppi armati attivi nel conflitto.

Quella dei bambini soldato resta ancora oggi un’emergenza da affrontare per la Siria, nazione che sta cercando di emergere a fatica da un decennio di guerra civile anche se oggi la situazione, almeno sul piano bellico, sembra migliorare mentre resta alta l’emergenza a livello umanitario. A partire dalla “bomba della povertà” che miete oggi forse più vittime delle armi in passato.

A conferma di un dato in controtendenza, basta consultare l’analogo rapporto Onu “Children and Armed Conflict” relativo al 2021 in cui i minori coinvolti o sfruttati nel conflitto erano circa 2mila, di cui 483 reclutati fra le fila delle Unità di protezione popolare (Ypg). In base allo studio delle Nazioni Unite, a fare più ampio ricorso ai bambini soldati sono state le fazioni armate in lotta contro il presidente Bashar al-Assad con 1518 reclutamenti, in larga maggioranza all’interno del Syrian National Army (Sna) e di Hay’at Tahrir Al-Sham (Hts).

[Questo articolo è stato pubblicato sul sito di AsiaNews, al quale rimandiamo; Photo Credits: AsiaNews]